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INTERVISTE

MONDO METAL
Mondo Metal vi propone una breve intervista a Flavio Tempesta, chitarra e voce dei Disease, band romana attiva dal 1994 che propone un death metal con sfumature che abbracciano molti altri sottogeneri del metal creando un composto musicale difficilmente etichettabile, che possiede una panoramica d'ascolto di 360 gradi.

(Intervista di Domenico)


   
- Ciao Flavio, benvenuto sulle pagine virtuali di Mondo Metal e grazie anticipatamente per il tempo e la pazienza che dedichi a questa intervista, partiamo subito con le domande.
Apriamo il sipario con una brevissima presentazione dei Disease.

Flavio: Ciao, grazie dello spazio che ci concedete!
Ci siamo formati nell'ottobre del 1994 con l'idea di suonare la stessa musica dei nostri gruppi preferiti dell'epoca, quindi siamo partiti muovendoci su coordinate thrash death, roba semplice e di grosso impatto! Successivamente, demo dopo demo e allargando le nostre prospettive musicali, ci è venuto naturale prendere quanto di buono la musica in generale ha da offrire senza confinarci in un solo limitante contesto stilistico, partendo dal presupposto di non rimanere immobili: forse da questo è nata quella vena progressiva, la necessità di non contorcersi sempre sullo stesso suono ma di avanzare, cambiare, migliorare e viaggiare lontani. Adesso dopo 17 anni per certi versi siamo veramente liberi, non sentiamo più l'esigenza di far parte di questo o quel genere ma suoniamo quello che vogliamo pagando dazio rispettoso alle nostre origini, però guardando sempre oltre come abbiamo fatto (spero!)nel nostro nuovo disco "The Stream Of Disillusion".
- Il vostro "vessillo" sotto il moniker della band riporta la dicitura "Italian Extreme Metal since 1994": raccontaci dell'evoluzione della band non solo a livello musicale ma anche umano e soprattutto nel feeling che c'è tra i 4 membri.

Flavio: A livello umano c'e un legame molto forte già per il fatto che io e Massimo (batteria) siamo fratelli: con Marco (chitarra) ci conosciamo dai tempi dell'asilo (!!) e Leonardo che è l'ultimo arrivato (anche se ormai è con noi da più di 10 anni), oltre a ricoprire il ruolo come se fosse stato sempre il suo, è diventato all'effettivo un fratello acquisito... suonare insieme per tantissimi anni non è una cosa semplice, ci sono stati momenti no, qualche tensione, però questo ti porta a crescere perché certe cose fanno parte dello svolgersi della vita di tutti i giorni e noi le abbiamo vissute insieme, cercando di non mollare, per poi ritrovarci ancora con piacere in sala a passare qualche ora insieme suonando la musica che amiamo dal profondo del nostro cuore.
- Il sound dei Disease, come recita l'introduzione, è un composto musicale complesso in cui convivono molti sottogeneri del metal secondo un proprio canone.
Cosa ci puoi dire a tal proposito? Secondo te avete raggiunto l'apice massimo della vostra espressione o è relativamente presto per parlarne?

Flavio: Io credo che sia impossibile raggiungere l'apice assoluto proprio perché siamo una realtà in continuo movimento che esce da una fase per entrare in un'altra: nel momento in cui chiudiamo un lavoro allo stesso tempo concludiamo un ciclo nel quale si è cercato di toccare la vetta massima in termini compositivi ed esecutivi. Subito dopo si riparte con nuove idee e nuove storie da raccontare, se così non fosse ci saremmo sciolti da tempo.
- Leggendo i testi di entrambi i dischi "5th Wave, Endless" e "A Circular Decade in Motion" ho notato che si possono definire concept in quanto trattano per intero temi come tempo e nostalgia, sorretti da una sana dose di intimità. Quanto conta per voi esternare musicalmente questa vostra intimità cercando anche di trasmetterla in modo accessibile a chi ascolta il disco?

Flavio: Quello dei testi è un aspetto fondamentale della nostra proposta perché rimane un modo per raccontare te stesso e le esperienze della tua vita: a volte non è facile parlare normalmente di certi argomenti, così la musica diventa un veicolo per metterti a nudo davanti a chi ha la pazienza e la volontà di dare attenzione alle parole che colorano un brano. Tante volte immagino le canzoni come piccoli quadri in cui ti ci puoi specchiare, magari trovando qualcosa dell'autore che diventa tuo, parlo di stati d'animo, riflessioni, atmosfere ovvero l’immensa magia comunicativa dell'arte e dell'espressione. Non ho mai amato gli artisti che vogliono indottrinarti a chissà quale messaggio, mentre ho una predilezione per chi vuole raccontarti una storia.
- I Disease celebrano quest'anno 17 anni di attività: Cosa pensi dell'underground italiano, sebbene sappiamo che il paese in cui viviamo ha una mentalità forse medioevale riguardo il metal generalmente? Per te esistono ancora i significati delle parole "supporto" e "umiltà" tra bands oppure ormai si sta riducendo tutto a una lotta clandestina di pitbull?

Flavio: Per me non esiste una vera scena italiana, piuttosto tante ottime band che purtroppo si muovono in un contesto da terzo mondo in cui spesso gli sforzi sono inutili: molti credono che con l'aiuto di "qualcuno" si possa raggiungere qualche risultato, ma pagare per suonare o per apparire chissà dove non ha assolutamente niente di dignitoso o utile, senza contare che spesso e volentieri chi cede a certe lusinghe rimane solo depredato dei pochi soldi che ha senza ricevere nulla. Qui si suona da una vita per passione, sappiamo benissimo di essere invisibili, ma finché ci sarà il piacere di fare certe cose si andrà avanti come sempre, nella piena e più totale libertà.
- Tra la primavera e l'estate avete annunciato il nome e la tracklist del vostro ultimo disco, in più sono ascoltabili due brani dal vostro canale youtube. Ci puoi dire qualcosa di più senza volerti "estorcere" troppo?

Flavio: "The Stream of Disillusion" è un passo in avanti nel nostro cammino artistico, un altro capitolo importante della nostra vita. Musicalmente è abbastanza diverso dal suo predecessore, forse è il nostro disco più scuro e malinconico: i testi rappresentano un unico affresco corale su temi come la mancanza, il vuoto e appunto la disillusione verso il mondo e la vita, non a caso è inclusa una cover di “Empty” degli Anathema, che per me rappresenta il manifesto perfetto del male di vivere. I temi dell'album sono considerazioni puramente personali su fatti vissuti, come sempre questo è uno sfogo individuale che può essere carpito o meno dall'ascoltatore, libero di tirare le proprie conclusioni su quanto recepisce, la sfida è arrivare ai cuori...
- Sul fronte live ho letto nella vostra biografia e in passate interviste che avete partecipato a manifestazioni musicali italiane come "La Mostra dei Mostri"condividendo il palco con bands del calibro di Infernal Poetry ed Estrema, in più avete aperto per i Necrodeath.
Cosa ne avete tratto come esperienza e cosa mi sai dire della vostra esperienza live magari anche con uno sguardo al futuro (per la promozione del disco)?

Flavio: La soddisfazione più grande è stata aprire per i Sadus (anche se non fu una serata particolarmente fortunata...), un piccolo sogno che si è realizzato, per il resto non ci ha mai fatto troppa differenza dove e con chi si suona, l'importante è appunto potersi esibire e far ascoltare a tutti la nostra musica ... abbiamo sempre dato il 100% in ogni occasione, purtroppo oggi è difficile fare serate se non sei pronto a leccare culi e a prostituirti come la peggior troia in circolazione. Visto che noi tutto questo lo facciamo per divertimento e non abbiamo mire particolari se non la totale espressione di quanto abbiamo da dire, davanti a certe situazioni mostriamo il dito medio e ci teniamo stretta la nostra integrità che non ha prezzo.
- Credo che possiamo fermarci qui con le domande, ringraziandoti ancora una volta per il tempo, la pazienza e l'attenzione che ci hai dedicato.
Libero di concludere nel modo che più ti piace e pare. Alla prossima!

Flavio: Visitate le nostre pagine on line per scaricare tutto il nostro materiale fino al 2008 e rimanete sintonizzati per il nuovo disco "The Stream of Disillusion" che sta arrivando!!



www.benzoworld.com
Thanks to Elio and the benzocrew !!!!


I Disease sono una band proveniente dal fertile ed interessante underground italiano, che di recente si è messa in luce con il proprio demo intitolato 'A Circular Decade In Motion'. Abbiamo cercato di conoscerli un po.. meglio ponendo qualche domanda al cantante/chitarrista Flavio Tempesta.


Ciao Flavio, benvenuto su Benzoworld e complimenti per il vostro demo. Vorrei chiederti subito di parlarci un po.. della sua gestazione, dato che mi pare che la storia di questi brani cominci abbastanza lontano nel tempo.


Ciao, grazie per averci dato la parola! Sì, fondamentalmente si tratta di materiale molto datato che però all’epoca rappresentò il primo passo verso il nostro suono attuale: precedentemente suonavamo techno thrash
alla Megadeth, Dark Angel, ti parlo del periodo 1995-1996; successivamente abbiamo cercato di arricchire la nostra proposta musicale aggiungendo sia elementi più progressivi, sia parti più estreme riconducibili al death metal come l’uso del growling/screaming. In genere suoniamo questi pezzi abitualmente dal vivo anche oggi. Chiaramente avendo cambiato alcuni membri del gruppo ora le canzoni suonano un po’ diverse quindi ci siamo detti: “Perché no?”. Le abbiamo ri-registrate live nella nostra sala prove in meno di 2 ore con l’aiuto
del nostro amico Joseph Di Porto dietro il mixer, siamo stati diretti e spontanei come quando ci troviamo su un palco, lasciando tutto un po’sporco e “vero”: abbiamo catturato il giusto feeling che scaturisce tra noi quattro, senza aggiungere nulla di più e certamente per quanto il risultato non possa essere perfetto, sicuramente non rimane asettico e freddo alle  orecchie di chi ascolta.


Come mai solo ora avete ripreso questi brani?


E’ stato uno sfizio, per me sono canzoni molto belle a cui sono legato: inizialmente volevamo farlo solo per noi stessi, poi visto che festeggiavamo quattordici anni di attività, abbiamo optato per il free download, una cosa che permette a chiunque di arrivare facilmente alla nostra proposta musicale.


Qual è stato il vostro approccio nel recuperare il materiale a suo tempo registrato? Avete apportato delle significative modifiche alla struttura dei brani o vi siete limitati a riarrangiarli? 


Abbiamo modificato qualche arrangiamento ed aggiunto una nuova parte nell’intro acustica di 'Will I embrace it again'. La differenza sostanziale è che siamo maturati come persone e musicisti rispetto a dieci anni fa; inoltre, cosa da non sottovalutare, avevamo un altro cantante: ora sono anni che ho preso io questo ruolo di conseguenza ci sono naturali differenze stilistiche.


Quanto è modificato il vostro stile ed il vostro sound rispetto ad allora?


Differenze di sound rispetto a dieci anni fa? Tante sicuramente. Forse siamo meno irruenti nell’esprimerci fermandoci più su alcuni dettagli e sfumature che prima toccavamo appena ma d'altronde di acqua sotto i
ponti ne è passata talmente tanta che credo sia normale maturare il proprio approccio crescendo in quello che uno fa. E’ certamente rimasto identico l’amore verso ciò che facciamo, verso il metal estremo e la voglia di comunicare le nostre sensazioni attraverso il linguaggio universale della musica.


Credo che in qualche modo i cinque brani che compongono 'A Circular Decade In Motion' possano considerarsi come parti di un..unica lunga suite di 32 minuti: confermi?


Sì, certamente. Abbiamo cercato di dare un senso di unità al tutto lasciando come filo conduttore la malinconia che è un tratto comune a tutti i brani: anche i testi originali scritti da Cristiano, il cantante di allora, sono stati leggermente modificati in questa direzione. Spero che chiunque ascolti il lavoro riesca a cogliere
questa sfumatura e abbia l’impressione di trovarsi davanti ad un'unica lunga composizione.


Ascoltando questi brani ho avuto un po.. l'impressione che siano stati concepiti per essere dei pezzi di death classico, sul quale poi avete lavorato introducendo una miriade di altre influenze. Tuttavia,
probabilmente mi smentirai, se li aveste composti ex novo nel 2008 forse ne sarebbe venuto fuori qualcosa più vicino al death melodico, specie dopo l'esplosione avvenuta da qualche anno a questa parte di gruppi come In Flames, Dark Tranquillity, ecc. Quanto queste bands hanno influito sul vostro sound e, più in generale, come volevate che la vostra musica suonasse?


Il death classico è un’influenza molto importante, personalmente sono cresciuto con questo genere e continuo a suonarlo nella sua forma più tradizionale con i Sudden Death. Sinceramente però i pezzi non traevano
origine dal filone classico del genere bensì dalla sua evoluzione avvenuta proprio  negli anni in cui noi ci siamo formati: Cynic, Atheist, Death, Nocturnus, Pestilence e tutti i gruppi più aperti e progressivi hanno dato importanti input; il tutto unito alla passione per band come Paradise Lost, Anathema e al loro modo di coniugare l’impatto del metal con aspetti più emotivi ed introspettivi. Non credo che se avessimo composto oggi quei pezzi avrebbero suonato tipo In Flames o Dark Tranquillity, personalmente non sono mai stato un fan del death melodico svedese di quel tipo soprattutto delle sue ultime evoluzioni easy listening: al contrario, impazzisco per gli Opeth, li scoprii nel 1996 quando uscì 'Morning Rise' e da allora sono diventati
una delle band che amo di più; inoltre, credo che tra la loro concezione musicale e la nostra ci sia qualche punto di contatto.


Penso che nella vostra musica possano anche rinvenirsi elementi progressivi: l'idea di unire death e progressive non è ormai una novità: ci sono a tal proposito bands alle quali fate riferimento?


Noi suoniamo questo genere da metà anni ’90 cercando di guardare nel nostro giardino: dei gruppi moderni le cose migliori le ho sentite nell’ambito del post hardcore, da gente come The Ocean, Sinew, The End,
Cave in, Cult of Luna ecc., che riesce a unire varie sfaccettature ed atmosfere musicali diverse arrivando a toccare gli stati d’animo e l’emotività degli ascoltatori. Non mi piacciono invece Into Eternity e simili, che spingono eccessivamente sul lato tecnico strumentale lasciando l’impressione del mero esercizio di studio: tra tutte quelle scale, tempi dispari ed arrangiamenti impossibili, sotto sotto non riesco a trovare niente…


Mi ha sorpreso il fatto che in 'Isis White Gaze' sia presente anche una parte cantata in italiano. Trovo che il testo sia bellissimo ed introduce per un attimo un..atmosfera molto malinconica e sognante: come mai avete pensato d..inserirlo in un pezzo che invece è perlopiù abbastanza aggressivo?


Le parole furono scritte dal nostro vecchio cantante Cristiano e anch’io le trovo molto belle: in molti ci hanno criticato per questo, reputando l’italiano una pessima scelta, ma non è una cosa di cui ci siamo curati molto… Quella parte nacque spontaneamente col resto del pezzo, non pianifichiamo mai l’alternarsi delle varie parti, ora come dieci anni fa, ci lasciamo guidare dall’ispirazione pura e semplice, combiniamo diverse situazioni in base alle sensazioni che ci danno: spesso la musica va avanti da sola come se avesse vita propria, progredisce e trova senso compiuto (almeno per noi). Forse questo è ciò che noi intendiamo per progressive.


Mi hanno colpito le parole di dedica del disco a qualcuno che non c..è più: te la senti di dirci qualcosa a riguardo?


Tra la fine dello scorso anno e lo svolgersi dell’attuale ho perso alcune persone care e questi avvenimenti hanno segnato profondamente la mia vita: purtroppo, il tempo non lenisce tutte le ferite, il dolore forte rimane dentro di noi per sempre.


Eh, sì, purtroppo è così… Forse è meglio tornare a parlare di musica. Dicevi prima, ma vorrei comunque sottolinearlo, come il demo sia scaricabile dal vostro sito in maniera assolutamente gratuita. Ciò, si spera, vi consentirà al vostro lavoro di essere ascoltato più facilmente da un numero più ampio di persone. Pensi però che il futuro della musica sia ormai indissolubilmente legato al download? Come vedi tu la questione?


Abbiamo messo online il nostro lavoro sia in formato audio che mp3, completo di artwork, lasciando la possibilità a chi fosse interessato di scaricare liberamente la nostra musica: un mezzo come internet permette di arrivare in un attimo dove prima ci mettevi settimane, mi riferisco al tape trading che anche noi facevamo negli anni’ 90 e che era l’unico modo per conoscere altre band underground e per far girare il proprio nome. Ora con internet e con mezzi come myspace arrivi ovunque, carichi lì sopra i tuoi pezzi e sei visibile, raggiungibile da chiunque in un attimo e questa cosa è favolosa, è sicuramente il futuro della musica nonché un modo concreto per farsi una massiccia autopromozione a costi quasi pari a zero. In tutto il mondo per gli
appassionati questo modo di usufruire della musica più underground  è una consuetudine, in Italia purtroppo non è così: molti snobbano le iniziative come la nostra, spesso qualcuno ragiona nei termini che se è roba gratis, italiana per giunta, è automaticamente classificabile come merda, non viene concessa nemmeno una possibilità, magari preferendo scaricare dischi stranieri in modo abusivo dai canali che tutti
conosciamo. Anche molti addetti ai lavori non capiscono: calcola che in molti tuoi colleghi non hanno voluto recensire il nostro lavoro solamente perché non ne esiste una versione fisica, qualcuno voleva a
tutti i costi la spedizione del cd altrimenti niente: cazzo, ma sta on line non fai prima a scaricartelo? Invece di essere un vantaggio questa cosa diventa l’esatto contrario! Diversamente da ciò che succede
all’estero dove molti gruppi trovano contratti discografici in questo modo, in Italia non riesci nemmeno a farti fare una recensione sulla più sconosciuta webzine…Io credo che scrivere di musica dovrebbe essere funzionale soltanto alla passione per essa, l’ambiente andrebbe ripulito da ogni tipo di speculazione e mercificazione, stiamo parlando di metal, un genere che e’ nato su alcuni valori e che ha costruito le sue radici sul passaparola, sull’aiuto reciproco, sulla condivisione di una passione comune, su quella fede che in molti ancora oggi sbandierano ma che poi si riduce a semplici e vuote parole. La cosa più divertente è che molte webzine alla fine non ti recensiscono nemmeno se mandi i cd, a noi è successo con il nostro debutto '5th Wave Endless'.
Un plauso a voi di Benzoworld e alla vostra mentalità vera underground
e a tutti quelli che hanno scaricato, ascoltato e magari anche recensito il nostro lavoro (ringraziamo i ragazzi di Metalwave e Metalitalia): grazie di cuore da tutti i Disease.


Beh, grazie anche a te per i complimenti che sono sempre graditi. Progetti per il futuro?


Stiamo ultimando la composizione del nostro secondo disco che spero si riuscirà a registrare entro la metà del prossimo anno: musicalmente si tratta dell’evoluzione di quanto abbiamo fatto sul nostro album di
debutto '5th Wave Endless', abbiamo snellito le strutture, lavorando sodo sugli arrangiamenti e sulle melodie, cercando di miscelare meglio le molteplici influenze che abbiamo nel nostro background. Il nostro obiettivo è quello di abbattere le etichette al fine di utilizzare differenti stili come fossero frasi diverse all’interno di un discorso, tutto deve essere sensato e consequenziale al fine di avere un quadro finale coerente e comprensibile: non è una cosa facile ma noi cerchiamo di avvicinarci il più possibile al nostro fine lavorando con massima costanza e passione!


Bene Flavio, grazie mille per quest..intervista. Lascio a te le conclusioni se vuoi aggiungere qualcos..altro. In bocca al lupo per tutto!


Vi ringrazio di cuore per lo spazio che ci avete concesso. Vorrei invitare tutti i lettori a scaricare il nostro nuovo lavoro dal sito dei Disease (www.diseasemetal.it) e ad ascoltarlo con attenzione: al giorno d’oggi, a causa delle tantissime uscite che saturano il mercato e della facilità con cui la tecnologia ti permette di avere tutto e subito, spesso ci ritroviamo a vivere la musica come qualcosa “usa e getta” spogliandola del suo potere emotivo, comunicativo ed artistico: mi piacerebbe che gli appassionati o presunti tali tornassero a vivere
certe emozioni evitando di associare il concetto di musica ad uno sterile stoccaggio di mp3 all’interno di un hard-disc: inoltre, piuttosto che rincorrere l’ultima new sensation che ti propinano i colossi discografici (i Sonic Syndicate sono l’esempio perfetto), date una possibilità a chi in Italia si sbatte da anni cercando di dire la
sua in un mare di indifferenza. Di gruppi ottimi ne abbiamo tantissimi e certamente meriterebbero molti di più di tanti altri colleghi svedesi, americani o di qualunque posto più trend dell’Italia.
SUPPORTATE IL METAL UNDERGROUND!!! 


SHAPELESS.IT
(DanieleDNR - Maggio 2006)

Eccoci qua a parlare coi disponibilissimi Disease. I romani,oramai veterani dell'underground, si sono da poco affacciati al mercato discografico col validissimo "5th Wave, Endless". Flavio Tempesta, chitarrista e fondatore della band, ci svela qualcosa di più tramite questa intervista.


Ciao ragazzi,vi saluto a nome di Shapeless Zine. Per iniziare raccontateci la storia del gruppo a grandi linee, la line up attuale... Salve, grazie per la possibilità che ci dai di farci conoscere!!

Ci siamo formati nel 1994 e da allora ne sono successe tantissime!! Abbiamo prodotto quattro demo cercando di individuare un discorso musicale che fosse soddisfacente e stimolante, così piano piano siamo arrivati a ciò che potete ascoltare in "5th Wave, Endless" . Anche a livello di line-up ci sono stati molti avvicendamenti: i fondatori siamo io e mio fratello Massimo il batterista, però adesso sono sette anni che non ci sono variazioni per quella che definisco la migliore formazione mai avuta dai Disease, completata da Leo al basso e Marco all'altra chitarra.

Ho visto che siete nati nel lontano 1994, la gavetta quindi non è stata corta. Quali sono state le principali difficoltà che vi hanno portato ad un debutto discografico a ben 11 anni dalla formazione?

La gavetta non finisce mai soprattutto qui in Italia dove le occasioni sono veramente misere... Di queste cose però me ne curo poco perchè questo è niente in confronto alla gratificazione di poter suonare in libertà ciò che uno ama e sente dentro. Il disco è arrivato dopo tantissimo a causa di molti problemi accaduti, però di contro abbiamo avuto tempo di maturare e affinarci come entità unica... quello che contaè il risultato finale e reputo il nostro debut album abbastanza soddisfacente , ne sono molto fiero!

Il vostro sound è abbastanza moderno, originale e elaborato. Come vi siete evoluti nel tempo? Quali sono le vostre maggiori influenze?

Il nostro sound è molto spontaneo nonostante sia abbastanza elaborato, non ci siamo mai seduti intorno ad un tavolo per pianificare una canzone... i riff escono da soli, prendono vita per poi essere limati e arrangiati in sala. Diamo pochissima importanza al discorso del genere perchè lo reputo limitante, è come imprigionarsi in una stanza senza poter mai più uscire... Il bello della musica è che viaggia da sola, fatta di sensazioni ed emozioni che devono colpire chi ascolta altrimenti parleremmo di qualcosa di preconfezionato ed asettico ! Abbiamo definito molto ironicamente il nostro sound Furious Italian Extreme Metal nel 1996, come etichetta non vuol dire un cazzo però evade il concetto di genere, cosa che sta' ammazzando l'underground e il metal in generale. Comunque per dare riferimento possiamo definire i Disease come thrash - prog - death, almeno credo !


Veniamo ora all'album: sta ricevendo ottimi consensi? Dove l'avete registrato e chi l'ha prodotto? Trovo la produzione veramente ottima!!!

A livello di critica il disco stà andando benissimo e di questo non possiamo che essere soddisfatti !! La registrazione è avvenuta in uno studio delle nostre parti per poi essere mixato dal bravissimo Stefano Morabito nei suoi 16th Cellar Studios. Sicuramente registreremo con lui il nostro prossimo lavoro.

Quali sono le tematiche più frequenti dei testi?

I testi sono molto importanti per noi, compensano l'aspetto musicale fondendosi con esso. "5th Wave, Endless" e' un concept album sul tempo che viene analizzato nelle sue forme e nei suoi effetti sulla nostra vita: ogni canzone sviscera un aspetto specifico e uno degli argomenti più ricorrenti è il confronto tra la nostra mortalità scandita dal passaggio del tempo e l'immortalità della nostra anima e della nostra mente, il nostro vero universo segreto di cui siamo padroni e custodi...

E la vostra canzone preferita? Quella che secondo voi vi rappresenta meglio?

Mi piacciono tutte tantissimo perchè vi associo i momenti in cui sono state concepite: adoro la prima "Empowering From Chaos" perchè mette in mostra tutti gli elementi che costituiscono il nostro sound, mi piace "After" perchè per me significa rivalsa... Anche "Elegy For A New Day I&II" con il suo andamento ipnotico e progressivo...

Come vedete la scena underground italiana e, più in dettaglio, delle vostre parti? Credo che oramai la conosciate bene, vista la vostra gavetta...

La scena underground italiana mi ha entusiasmato fino al 1998 anno in cui ho visto il metal cambiare profondamente, fino quasi a snaturarsi completamente... Adesso sono molto meno interessato ai gruppi che escono fuori, mi sembra che manchino le idee e che tutto muore nel piattume di volersi rifare a questa o a quella band straniera ( elemento che ha fatto morire la scena black nostrana per esempio): inoltre c'è molta presunzione, tutti si sentono pronti ai grandi palchi e ai successi planetari senza aver buttato una goccia di sudore, cazzo questa non è l'attitudine che dovrebbe esserci nel metal ... Ricordo con affetto i tempi dei demo tape , i flyer fotocopiati, gli scambi, le lettere, il vero supporto non le cazzate da chat che ci sono oggi tra imbecilli gonfi del proprio ego capaci solo di smerdarsi a vicenda nel totale anonimato! Da parte mia c'è tantissima stima e affetto per tutti quelli che si sono fatti un culo immane e non hanno mai raccolto niente se non emozioni e la fondamentale consapevolezza di aver fatto parte di qualcosa di veramente unico ed importante. In fondo il metal è la musica dei perdenti, di chi stà contro, sempre e comunque; per i fighetti c'e altra roba o per lo meno dovrebbe essere così...


Avete date, o addirittura un tour, in programma?

Per le nostre date o qualsiasi tipo di info relativa ai Disease andate sul nostro sito dove troverete tutti i nostri demo dal 1995 al 2001 da scaricare gratuitamente.

Siamo giunti alla fine, un saluto particolare?

Grazie a voi, mi raccomando ricordatevi che il metal è passione pura e semplice, tutto il resto sono cazzate...


www.metal-empire.it
13/01/2006
A cura di Freezing Moon

Intervistiamo Flavio, mente dei romani Disease, band che propone un extreme metal melodico e abbastanza strutturato.

Salve e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande!

Nessuno nega un po’ di compassione a dei disabili come voi , poi siete anche napoletani quindi …scherzo e’ un piacere essere sulla vostra web-zine!! (stronzo, NdC :D)

Iniziamo con una veloce biografia della band.

Ci siamo formati nel 1994 , il prossimo ottobre festeggeremo 12 anni di attivita’ (sempre se ci arriviamo …) !! Per anni ci siamo fatti un culo immane per emergere , abbiamo prodotto 3 demo-tape , un demo-cd , una raccolta dei demo in cd e svariate tape o cd compilation per le piu’ diverse zines italiane e non . Mi vanto di dire che i DISEASE vengono dal VERO underground , quello fatto di cassette copiate , flyer fotocopiati , lettere , pacchetti e francobolli recilcati : era una scena piu’ pura , con meno posers , pochissimi soldi ma piu’ passione ed idee di quello che si puo’ trovare nel panorama odierno italiano e non … Comunque tornando a noi , nel 2004 siamo stati presi sotto le ali protettive della DEADBANG REC per la realizzazione del nostro primo disco “5TH WAVE , ENDLESS” , uscito lo scorso maggio 2005 e che rappresenta perfettamente la nostra identita’ , il nostro discorso musicale del quale sono molto fiero .

Quali sono le vostre influenze e come definireste il vostro genere?

Le nostre influenze sono molteplici e differenti , cosa che spiazza non poco chi ci recensisce : la cosa piu’ curiosa dopo l’uscita del disco e’ che chi ci ha criticato lo ha fatto perche’ non e’ riuscito a definirci in un determinato filone accusandoci di essere indecisi su quale stile battere il nostro songwriting . Be’ con tutto il rispetto per le opinioni altrui , dopo 12 anni credo che sappiamo perfettamente quale sia il tipo di cammino che abbiamo scelto . Personalmente non mi piace il concetto di genere , mi sembra una gabbia in cui e’ impossibile essere creativi ed originali , credo fermamente che per crescere e’ necessario varcare certi confini ed andare oltre , osare . La mia piu’ grande soddisfazione inerente a “5TH WAVE , ENDLESS” nella sua globalita’ e’ il suo calore e le sue 1000 sfaccettature stilistiche perfettamente amalgamate tra loro , cosa che qualche recensore non ha notato perche’ troppo impegnato in paragoni improbabili atti alla necessita’ di inquadrare un prodotto…


Come nasce un vostro pezzo?

Nasce in modo ultra spontaneo : io in genere porto i riff che successivamente suoniamo in sala curando gli arrangiamenti . Ci mettiamo molto tempo a creare una nuova canzone , 2-3 mesi di lavoro sono il tempo che di solito impieghiaamo per avere il pezzo finito .

Di cosa trattano i vostri testi? Sono in qualche modo collegati fra loro?

5TH WAVE , ENDLESS e’ una sorta di lungo concept sul tempo fatto di mille speculazioni sul suo passaggio e su quello che lascia nelle nostre vite : nel corso dell’album si parla di sconfitte , della fine , della morte ma anche di inizi , nascite e rinascite , ovvero quello che contraddistingue la nostra esistenza . Oltre questo “5TH WAVE , ENDLESS” parla anche metaforicamente degli ultimi 6 anni di vita dei DISEASE , nei quali abbiamo lottato contro tutto per tenere vivo il gruppo ed il nostro sogno , abbiamo passato momenti bui per poi comunque rialzare la testa e ritrovarci cresciuti e piu’ motivati di prima.

Quanto conta per voi il fronte “live” e quanto influisce nella vostra vita quotidiana

Il live e’ vitale per noi ed e’ la dimensione che amiamo di piu’ , nella quale rendiamo al massimo le nostre capacita’ . Se fosse per me suonerei tutti i giorni , mi piace la sensazione che si prova sul palco , l’intensita’ che si riesce a sprigionare capace di colorare in modo ancora diverso i nostri pezzi . Ve ne accorgerete il 18 febbraio quando suoneremo al Jail a Napoli !!

Diteci la vostra opinione riguardo internet come mezzo di diffusione di cultura e conoscenza, e soprattutto di musica, visto il nostro contesto.

Internet e’ un ottimo mezzo di promozione e pubblicita’ per qualsiasi tipo di attivita’ , dal commercio sino alla musica . La tecnologia negli ultimi anni ha aiutato molto i gruppi underground sia per un discorso squisitamente tecnico ( mi riferisco alla facilita’ con cui ci si puo’ registrare un demo a casa con il proprio pc) sia per la velocita’ di comunicazione grazie a siti e blog che in un attimo ti permettono di dialogare e far ascoltare la tua roba a tutti !! Il rovescio della medaglia e’ la totale spersonificazione dei rapporti umani , odio le chat , sono quanto di piu’ desolante e triste ci possa essere e non sopporto tutta quella gente che si smerda per ore creando faide virtuali tra persone e gruppi ! bo ‘ io sono troppo all’antica sotto sto’ punto di vista …

Cosa ne pensate dell’informazione indipendente come le riviste autoprodotte o le webzine come Metal-Empire?

E’ una cosa ottima , tiene viva l’attenzione sull’undergroung garantendo la voce di tutti quelli che non potrebbero parlare mai ! L’unica cosa a che auguro a tutto questo settore e’ una maggiore professionalita’ soprattutto nell’approccio che si deve avere all’ascolto di un prodotto , spesso capita di leggere pareri veramente superficiali che non rendono giustizia a chi si e’ fatto il culo per confezionare un lavoro : mi piacerebbe leggere piu’ giudizi costruttivi e che ci fosse piu’ attenzione ai particolari anche tecnici e mi riferisco alla produzione e alla preparazione dei musicisti , cazzo si parla sempre dei batteristi e mai di un fottuto assolo di chitarra !!!!

Ultima domanda fuori argomento; un opinione generale sull’underground italiano.

L’underground e’ morto e anche il pubblico metal non sta’ messo tanto bene . I gruppi che ci sono oggi non capiscono il significato della parola gavetta , si sentono subito pronti per il passo discografico senza nessun tipo di esperienza , senza un fottuto demo , senza la giusta esposizione . Tanti gruppi di oggi si sentono dei professionisti , sanno tutti il fatto loro , a volte mi faccio pena da solo visto che a 30 anni suonati sono uno dei pochi stronzi che suona per HOBBY per il gusto di farlo e perche’ adoro il metal !! Dio poi la gente come sta’ ridotta cazzo ai concerti si vedono certi attrezzi assurdi, possibile che la musica che amo ha sfornato certi personaggi ? Prima non era cosi’ …

Tornando alla band, illustrateci i vostri progetti futuri, a breve e lungo termine.

Adesso bisogna promuove il disco cercando di suonare il piu’ possibile dal vivo impegni lavorativi permettendo , purtroppo nessuno di noi 4 ha la presunzione di voler campare con la musica e quindi ci teniamo stretti il nostro lavoro. Inoltre abbiamo iniziato a scrivere nuovo materiale per il successore di “5TH WAVE , ENDLESS” , abbiamo due brani pronti e la loro direzione musicale ci sta’ appassionando moltissimo . Per il resto chi vivra’ vedra’ !! Vi ringrazio per la disponibilità e in bocca al lupo per il futuro. Chiudete a vostro piacere! Grazie 1000 per l’occasione che ci avete dato , mi auguro che chi legga queste righe possa darci una piccola possibilita’ magari scaricando i nostri mp3 dal notro sito www.diseasemetal.it oppure ascoltando in streaming 4 brani dal nuovo disco su www.myspace.com/metaldisease . Ascoltate con il cuore , fottetevene dei generi dei trend e delle stronzate folkoristiche che infangano il nostro genere musicale : il metal si VIVE , e come disse QUALCUNO lasciatelo scorrere dentro di voi .!!


EUTK.NET
21/10/2005
A cura di Luigi "Gini" Schettino

Piacevole chiacchierata quella con Flavio Tempesta, singer e chitarrista dei romani Disease, band autrice del buonissimo “5th Wave, Endless”, da poco recensito su queste pagine. Flavio fa un po’ il punto sulla band, dopo tanti anni di militanza nella scena, e non risparmia certo il suo pensiero. Tantomeno risparmia le sue emozioni quando parla del suo mito personale, Dave Mustaine.

Inizierei parlando un po’ dei Disease, facciamo un panorama a 360° della band.

“ La band si è formata verso il Settembre/Ottobre del 1994 per opera mia e di mio fratello Massimo (batterista) partendo come un gruppo thrash/death pesantemente ispirato da Slayer, Morbid Angel e via dicendo. Con il passare degli anni abbiamo provato a svincolarci stilisticamente da quelle che sono le nostre influenze “primordiali” senza però dimenticarle, al contrario filtrandole in una nostra ottica personale al fine di ottenere un risultato inedito: in questo senso i nostri demo sono stati un crescendo armonico fino al primo disco appunto “5th Wave, Endless” che credo sia la perfetta fusione tra gli stili e le espressioni che più ci hanno colpito, uniti alla nostra sensibilità musicale.”

“5th Wave, Endless” è un disco molto valido, quali sono stati i passaggi fondamentali della sua composizione?

“ Il disco è qualcosa di cui vado orgoglioso, dentro c'è una parte di me stesso. E' un disco figlio della rabbia, dell'istinto, ma anche della riflessione essendo profondamente segnato da ciò che è successo ai Disease negli ultimi 6 anni: nel 1999 abbiamo subito dei profondissimi cambi di formazione, abbiamo perso il nostro primo cantante e il nostro bassista con i quali portavamo avanti il discorso da anni... Personalmente non vedevo molte possibilità di continuare la nostra particolare direzione musicale, è difficilissimo trovare gente preparata disposta a togliersi i paraocchi invece di scimmiottare gli idoli di turno e appiattire ogni processo compositivo creativo. Nel momento peggiore di tutti però abbiamo incontrato Leonardo, un musicista tanto straordinario quanto leale come persona, che ha saputo entrare nei Disease e dare lo scossone che ha segnato la rinascita: da lì a poco abbiamo iniziato comporre nuovo materiale e io ho deciso di occuparmi oltre che della chitarra anche della voce. Adesso dopo 6 anni siamo più quadrati che mai, credo ci sia un'alchimia speciale tra di noi, certe cose vengono spontanee e c'è equilibrio. Se è vero che io sono il compositore principale della band, quello che faccio è plasmato dagli altri in modo fondamentale, le mie idee e i miei riff sono integrati e arricchiti dal gusto eccezionale di Marco alla chitarra ( provate ad ascoltare alcuni suoi assoli sul disco), coadiuvati da una sezione ritmica straordinaria e potentissima formata da mio fratello e Leo. I Disease di oggi sono i più forti che ci siano mai stati, siamo un'unica entità.”

Nel disco si sente molto l’influenza delle ultime cose dei Death e dei Control Denied, le bands del mitico Chuck Schuldiner. Parlatemi dell’influenza della sua musica nel vostro sound e magari anche di eventuali altre influenze che vi piacerebbe citare.

“ I Death sono stati fondamentali per me non solo per l'eccezionale sostanza musicale ma anche per gli stati d'animo e le emozioni che mi hanno sempre suscitato: nonostante ora il nome di Chuck sia osannato ovunque per i suoi meriti musicali, molti dovrebbero ricordarsi anche della bellezza dei testi che scriveva, struggenti, personali, carichi di rabbia ma anche di reazione, perchè lui era uno che non si piegava mai, non l'ha fatto nemmeno davanti alla malattia che l'ha ucciso: il loro album che ho nel cuore è “Individual...” e ogni volta che ascolto “Trapped In A Corner “ mi vengono i brividi. I Control Denied non mi piacciono assolutamente e mi sono andati ancor più in puzza quando Chuck ai tempi della promozione del loro debut cd dichiarava che i Death non erano quanto lo soddisfaceva al contrario della sua “nuova” band ... per me fu come un tradimento e tuttora oggi non riesco ad ascoltare quel maledetto disco! Parlando di nostre influenze, forse nei primi anni di vita l'amore per i nostri idoli si faceva sentire nei pezzi ma adesso credo che siamo andati abbastanza oltre: agli spunti vengono da tutto e da qualsiasi tipo di musica, credo che a livello subliminale ci siano dei forti retaggi di pop-music anni '80 soprattutto nella voce, in fondo quella roba l'abbiamo tutti un pò assimilata nella nostra infanzia... A livello di influenze più attinenti al nostro suono non posso non citare il thrash metal anni '80 (i Megadeth sono i miei eroi di sempre), il death metal, mio fratello invece adora il prog metal ed impazzisce per i Dream Theater, Elegy e altre formazioni di questo tipo. Io credo che i Disease abbiano una forte attitudine progressiva ma non nell'ottica delle bands appena nominate appartenenti al genere, piuttosto come quei gruppi sperimentali evoluti dal death usciti nel 1994 o giù di lì come Orphaned Land, oppure Celestial Season e Amorphis, senza dimenticare i grandissimi Paradise Lost di “Icon” e “Draconian Times”: non parlo di semplici somiglianze musicali (che poi nemmeno ci sono) quanto della mentalità di creare musica in continua evoluzione capace di emozionare, di colpirti dentro ma anche di travolgerti all'improvviso con l'impatto e la velocità di un sound estremo. In passato mi capitava di rimanere a bocca aperta sulle note di alcuni album tanto era il carico emotivo sprigionato, oggi quanti gruppi li vivi in questo modo? A noi piacerebbe colpire in questa direzione, non a caso in brani come “Elegy For A New Day”, “1000 Scars (By Time)” oppure “My Long Journey” abbiamo lavorato sodo per dare forti connotati progressivi ed emozionali, se mi passi il termine.”

La varietà è uno dei pezzi forti del disco, così come la sua verve progressiva. La vostra bravura tecnica è lampante, quanto tempo ci avete messo per raggiungere questa capacità e quanto conta per voi saper suonare lo strumento?

“ Suoniamo tutti da una vita, pensa che io, Massimo (mio fratello ) e Marco siamo praticamente cresciuti insieme ed abbiamo imbracciato gli strumenti quasi contemporaneamente: nei primissimi anni '90 avevamo messo su un gruppetto che è durato un paio di anni poi ci siamo divisi per ritrovarci qualche anno dopo a suonare ancora insieme! A noi piace suonare pezzi molto articolati e arrangiati, con molti cambi di tempo e riff intricatissimi, non puoi capire che rottura di coglioni vedere Leonardo e Massimo che nel minimo dettaglio si arrangiano le ritmiche tra intrecci cassa-basso e rullante in levare... Io e Marco alle chitarre siamo molto più veloci ah!ah!ah! Finito il calvario degli arrangiamenti (che di solito dura qualche mese) mi concentro sulla voce buttando giù le prime idee su quali saranno i cantati puliti e quelli in scream: la nostra musica gioca molto su contrasti di questo tipo, ci piace alternare passaggi articolati o melodici a sfuriate letali di grosso impatto, oppure spiazzare l'ascoltatore con intervalli violentissimi in mezzo ad altri più pacati.”

Le lyrics mi sono sembrate abbastanza curate, quali sono i temi che amate trattare?

“ I testi sono importantissimi, il perfetto completamento alla nostra musica: “5th Wave, Endless” può essere considerato un concept album che parla del tempo, del suo passaggio, dell'infinito rapportato all'uomo e alla sua condizione di essere mortale. Mi piace vedere l'album come una sorta di viaggio che descrive la potenza del tempo che passa, di come consumi i nostri equilibri e le nostre forze fino alla morte fisica, ma al tempo stesso di come scandisca le rinascite ed il risollevarsi dopo una caduta: ma se il tempo lede le nostre forze, il potere della mente rimane forte e si spande facendoci tutt'uno con l'infinito. I nostri testi girano tutti in torno a queste considerazioni, tra poco potrete leggerli sul nostro sito.”

Flavio tu suoni anche nei Sudden Death, come riesci a conciliare le due cose?

“ Nessun problema, Sudden Death, Disease e CLG (l'altro gruppo che ho con Andrea dei S.D., più Vito dei SIB e Joseph dei Synapsicide) sono come una famiglia e non ci sono mai stati problemi. A proposito dei CLG sul sito www.ppg.altervista.org , sezione audio trovate il nostro primissimo demo “Legions Of Grinders” stroncato da tutta la critica italiana per i “contenuti forti” dell'artwork ma dal successo incredibile a livello internazionale (addirittura ristampato con nuovo artwork in Turchia!), più il secondo lavoro in omaggio ai sedicenti giornalisti stroncatori chiamato “Per Ostili Recensori Che Ogni Demo Ignobilmente Offendono” ( il titolo contiene un messaggio subliminale, leggete la prima lettera di ogni parola e capirete...), più di 50 pezzi di blasfemo grindcore in appena 12 min.!!”

Oggi l’heavy metal puro non gode di buona salute, c’è molta contaminazione e troppi sottogeneri che possono confondere i neofiti e sviare l’attenzione dal metal primigenio. Voi invece avete una buona connessione con gli anni ’80. Come vivete questa situazione?

“ Io credo che il metal tradizionale sia bello che morto, sinceramente non riesco nemmeno a pensare come sostituti tutti questi gruppi di finocchi che vengono dal power ad ergersi come nuovi defender e protettori della fede...La contaminazione è il futuro ma sicuramente non nell'ottica del nu metal o di tutti quei generi che mirano soltanto alle classifiche: la gente dovrebbe solamente fare una cernita tra la merda che infesta il mercato e quello che merita di essere ascoltato, basta con sterili distinzioni di genere e di etichetta. Come appassionato di musica non mi faccio limiti, più scopro nuove sonorità più mi sento arricchito sia culturalmente che di conseguenza come musicista. Gruppi validi ce ne sono ancora oggi nel metal mi vengono in mente Nevermore, Opeth, tantissimi gruppi estremi (molti nel rooster della Relapse) che uniscono l'intransigenza sonora, una notevole tecnica esecutiva ed idee completamente fuori di testa!! Uno dei dischi più belli che ho apprezzato negli ultimi anni è stato “Mabool” degli Orphaned Land, un capolavoro compositivo, struggente, emozionante carico di richiami alla cultura medio orientale, una fusione tra diversi generi musicali in un ottica progressiva e coinvolgente. Mi chiedo come mai molti fan dei prog metal l'abbiano snobbato, credo che “Mabool” valga da solo molto più di buona parte dell'ultima produzione dei Dream Theater, ma forse qualche growl ha spaventato i più intellettualoidi, meno male che i fan di questo genere si sentono i più “open mind” di tutti...”

Che considerazione pensi possa ottenere una band come i Disease nel panorama italiano attuale? C’è spazio per questa band? Parlo dei fans e della critica.

“ I Disease fanno parte dell’underground italiano da quasi 11 anni (non a caso definiamo il nostro suono come “Furious Italian Extreme Metal”) e ci siamo sbattuti un casino per arrivare alla gente: abbiamo fatto 4 demo, varie compilation, siamo apparsi su più zine di quanto possa ricordare, senza contare i concerti nelle situazioni più assurde!! Noi veniamo dagli anni in cui i demo si facevano su cassetta, quando i dischi li faceva chi meritava e non chi era “raccomandato”... L'anno scorso quando abbiamo fatto circolare “Burning Memories” la raccolta dei demo da noi registrati dal 1995 abbiamo strappato consensi ovunque, la gente ci ha accolto alla stra-grande incuriosita dal nostro suono. Il nuovo disco fino ad adesso è piaciuto a tutti, la gente l'ha recepito e capito e di questo non posso che essere contento! Tra poco inizierà la promozione vera e propria, vedremo che succede.”

Quali sono i 5 dischi che vi hanno cambiato la vita?

“ A me i Megadeth hanno letteralmente cambiato la vita e chi mi conosce bene sa quanto sono malato per loro!! Ho iniziato a suonare la chitarra infervorato per Dave Mustaine che veramente è stato il mio più grande idolo e fonte d'ispirazione: quest'anno in occasione della calata di Febbraio a Milano dei Megadeth ho realizzato un sogno che coltivavo da 15 anni, ovvero quello di conoscere Dave e stringergli la mano! Un evento da panico, testimone Andrea dei Sudden Death che ha assistito in diretta ad una scena degna di Carramba ah!ah!! Gli ho dato i cd dei Disease e dei Sudden, gli ho spiegato che avevo iniziato a suonare per “colpa” sua, lui mi ha ringraziato e ha voluto sapere come mi chiamavo...poi mi ha chiesto se suonassi bene e io gli ho risposto che faccio del mio meglio. Non mi dimenticherò mai di questo momento!!! Vabbè bando ai sentimentalismi, i 5 dischi metal che mi hanno cambiato la vita sono sicuramente “Rust In Peace” dei Megadeth, “Arise” dei Sepultura, “Blessed Are The Sick” dei Morbid Angel, “Reign In Blood” degli Slayer e “Individual…” dei Death, da questi lavori ho avuto veramente tantissimo. Altri ascolti importanti sono stati i Paradise Lost, gli immensi Meshuggah, Strapping Young Lad, gli Amorphis di “Tales…” e certamente il miglior album metal mai uscito dal nostro paese ovvero “Tribe” dei Sadist. Potrei allungare però la lista all'infinito...”

Avete già in mente come vi muoverete in futuro? Avete già qualche composizione pronta? “ Abbiamo pronto un nuovo pezzo e suona molto strano, più contorto ed intricato del solito con grandi aperture melodiche. Non sappiamo che direzione avrà il nuovo materiale, sicuramente sarà l'evoluzione di ciò che è “5th Wave, Endless”.” Come intendete promuovere il disco? Suonerete dal vivo?

“ La promozione sta per partire e sarà curata dalla nostra etichetta, la Deadbang Records con l'aiuto della Kick Agency. Inoltre stiamo cercando di organizzare delle date in giro, amiamo molto suonare dal vivo, credo sia la cosa più bella per un musicista e noi cerchiamo di farlo al meglio delle nostre possibilità. Chiunque volesse avere informazioni in merito alle nostre prossime date può dare un'occhiata di tanto in tanto al nostro sito dove segnaleremo tutti i concerti in programma.”

Se poteste organizzare un tour tutto vostro con quali bands vi piacerebbe suonare?

“ MEGADETH!!! Scherzi a parte i nomi che puoi immaginare e che qualunque fan del metal potrebbe citare, noi suoneremmo con chiunque senza nessun problema, pensa una volta abbiamo aperto per il celebre gruppo punk-ska Banda Bassotti, non c'è frontiera musicale che ci spaventi!!”

Ok, chiudete pure come volete.

“ Spero ardentemente che il pubblico ci dia una possibilità concedendo un ascolto al nostro disco: purtroppo una certa esterofilia unita ad una fiducia cieca nei confronti delle uscite di certe etichette rende pressoché quasi impossibile arrivare alle orecchie degli appassionati e questo è un peccato visto i grandissimi gruppi che abbiamo in Italia ma che passano inosservati, mentre tutti stanno dietro ai Children Of Bodom o a qualsiasi altro fottuto trend del momento... Se avete occasione ascoltate “5th Wave, Endless” compratelo, scaricatevelo, rubatelo oppure richiedetelo a noi, fate come volete però dategli una possibilità e venite ai nostri concerti, non rimarrete delusi! Un'ultima cosa: sul nostro sito www.diseasemetal.it c'e un link per poter scaricare gratuitamente “Burning Memories” la raccolta dei nostri demo dal 1995 al 2001 e a breve verrà messo on-line qualche clip dal nuovo disco più il video del concerto che abbiamo fatto lo scorso Ottobre a Roma in apertura ai Necrodeath, prendetevi tutto! In conclusione un ringraziamento a chi ci segue dall'inizio, a chi ci ha sempre supportato nel corso degli anni e a chi si avvicinerà alla nostra musica! Grazie anche a te Gino per lo spazio che ci hai concesso!!!”



HEAVY-METAL.IT
Disease (Flavio Tempesta) 03/10/2005 A cura di Alessandro "Totaldeath" Di Monte

Dopo la conferma di gruppi come Stormlord e DGM, la città eterna sforna un altro gruppo degno d'attenzione: i Disease. Gruppo, che dopo anni di gavetta, si presentano con il debut album "5th Wave Endless" un album che evidenzia la capacità del gruppo a unire melodia ed estremiemo sonoro, senza risultare banai o ruffiani Ne abbiamo parlato con il chitarrista/cantante Flavio Tempesta.

Ciao Flavio. Come prima cosa, i miei complimenti. Un album notevole per essere al debutto discografico.

Ciao , grazie 1000 per i complimetti e per la bella recensione che hai fatto per il nostro lavoro ! 5TH WAVE , ENDLESS e' un passo importantissimo per la carriera dei DISEASE che dopo tantissimi anni di underground , molti demo e una valanga di concerti sono riusciti a compiere il passo piuì importante , ovvero l'esordio discografico . Le canzoni contenute nel disco sono quanto di meglio potessimo realizzare , l'unico piccolo rammarico e' una produzione non perfetta ma se sapessi quello che ci e' successo in fase di registrazione e missaggio per colpa di un incompetente ... siamo stati costretti a cambiar studio per i mixaggim e ci siamo affidati ai 16TH CELLA STUDIOS di Stefano Morabito che e' riuscito a salvare il disco e a conferirgli un suono professionale.

Parlaci a brevi linee della band.

La storia dei DISEASE e' lunghissima, comincia nel 1994 per mano mia e di mio fratello Massimo batterista della band. Da quei giorni sono cambiate moltissime cose , tra cambi di line - up , registrazioni di demo e concerti vari, abbiamo evoluto il nostro stile dal thrash death degli esordi fino a cio' che proponiamo adesso ovvero un qualcosa di piu' personale e meno classificabile in una sola etichetta di genere. La nostra evoluzione e' stata abbastanza naturale ed armonica attraverso i 4 demo che abbiamo realizzato tra il 1995 e il 2001 ( ristampati tutti in un unico cd BURNING MEMORIES del 2003 e scaricabile gratuitamente sul nostro sito www.diseasemetal.it ), credo che pero' nel lavoro del 1998 ovvero ADVTIXVII siano riscontrabili molti degli elementi che abbiamo sviluppato in tempi piu' recenti tante' che ancora ne suoniamo molti pezzi dal vivo . Attualmente la formazione e' stabile , sono sei anni che i DISEASE non subiscono modifiche ed oltre a me e mio fratello ci sono Marco alla chitarra e Leonardo al basso per quella che sicuramente e' la migliore line-up che abbiamo mai avuto .

Come siete arrivati al contratto con la Deadbang Records?

La DEADBANG e' un' etichetta molto giovane nella quale e' coinvolto Andrea dei SUDDEN DEATH l'altro gruppo dove suona e canta il sottoscritto .LA DB ci ha completamente prodotto il cd mentre per la promozione se ne sta' occupando la KICK AGENCY che sta' facendo arrivare il cd ovunque ! Proprio in questi giorni hanno fatto uscire il secondo volume della cd compilation ESCAPE FROM THE GHETTO alla quale partecipiamo con la canzone che apre il lavoro , EMPOWERING FROM CHAOS .

Passiamo all'album: non ho potuto non notare una certa vena malinconica nella vostra musica.

La nostra musica e' sempre stata molto malinconica perche' e' scaturisce da emozioni e sensazioni che proviamo , raramente e' capitato di creare qualcosa a tavolino magari giusto gli arrangiamenti La musica riflette spesso il carattere e le esperienze di chi la compone , qualcuno diceva che la gioia e la felicita' non danno motivi per raccontarle mentre la tristezza offre piu' ispirazione per l'espressione dell'arte , forse anche per noi e' cosi' ... o forse abbiamo ascoltato troppo i PARADISE LOST di ICON e DRACONIAN TIMES .

Che argomenti trattano i vostri testi?

Sembra una frase fatta ma per noi i testi completano perfettamente il nostro quadro musicale : 5TH WAVE , ENDLESS e' una sorta di concept indiretto sul tempo , analizzato in tutti i suoi aspetti in relazione all'uomo e alla sua duplice natura di essere mortale nella carne ma infinito nella mente e nel pensiero . Questo e' il tema forte del disco e passa attraverso tanti pensieri , riflessioni e domande che spesso tutti ci poniamo : tra queste tematiche ci sono fortissimi riferimenti a quello che hanno passato i DISEASE negli ultimi 6 anni quando proprio il tempo e la nostra tenacia ci ha permesso di andare avanti dopo molti problemi e di approdare infine al debutto discografico .

Nell'album c'è una canzone "Elegy for a men day 2", suddivisa in due parti. Potresti dirmi di più al riguardo?

ELEGY FOR A NEW DAY in origine sarebbe una sola canzone ( infatti dal vivo la proponiamo unita senza separazione in parte I & II ) che su disco e' stata fatta in due solo per renderla piu' seguibile dall'ascoltatore . Il testo della canzone parla di un viaggio in un lago che sarebbe la propria anima e la rinascita da una sorta di morte spirituale grazie al tempo che passa e lenisce i dolori e alla forza innata della natura. Musicalmente abbiamo voluto dare l'idea del viaggio che raccontiamo con moltissimi cambi di riff e di atmosfera passando attraverso vari generi per poi confluire nella parte centrale della canzone ( che nella suddivisione su disco coincide con l'inizio della parte II) in una fuga ai limiti dello psichedelico che in un crescendo generale sfocia in una pacata parte acustica . In questa canzone c'e' tanta carne al fuoco , forse rappresenta il punto massimo del lavoro e ne siamo molto soddisfatti , io personalmente apprezzo la particolare atmosfera misteriosa che sprigiona .

Quali sono i gruppi che maggiormanete ti hanno influenzato durante la composizione dell'album?

Le influenze sono tantissime ma indirette . Tante volte ascolti passivamente un motivo alla radio oppure in tv ed il danno e' fatto perche' magari si insinua nella tua mente e ti frulla nel cervello finche' non da' origine a un qualcosa di totalmente diverso che pero' puo' essere uno spunto per un riff o per una linea di voce ! Sul piano compositivo mi sento un po' una spugna , personalmente riesco a trovare interessanti le sonorita' piu' diverse e questo mi facilita' a non avere barriere o preconcetti su quello che ascolto ma a basarmi solo sull'effettiva qualita' . Purtroppo oggi come oggi nel mondo del metal il valore di una proposta musicale e' passato in secondo piano perche' tutti sono piu' interessati piu' al look o alla produzione che ha una band piuttosto che a cosa propone , ed infatti siamo infestati da gruppi fotocopia di questo o quello creati dalle etichette per inseguire il trend del momento !! Prima non era cosi' e anche l'underground ne ha risentito diventando troppo patinato con i gruppi che alla prima registrazione ti fanno dischi veri e propri senza alle spalle la giusta gavetta ed il sudore necessario per concretizzare qualcosa di importante : io rimpiango i tempi dei demo TAPE , all'epoca ci sono stati gruppi che si sono fatti un culo enorme e che hanno spianato la strada a chi e' uscito successivamente , senza raccogliere niente di niente e mi riferisco a nomi grandiosi come NECROMASS , ELECTROCUTION , EXTREMA , BROKEN GLAZZ e tanti altri che facevano grande il metal tricolore altro che Rhapsody e il carrozzone plastificato della "sdoganata" scena power ... GLORIA AGLI EROI DELL' UNDERGROUND !!!

Progetti futuri?

Nell'immediato suoneremo dal vivo per promuovere il disco , le date confermate le trovate sul sito che aggiorneremo man mano che ne arrivano altre . Attualmente la DEADBANG sta' trattando con un'etichetta americana per la distribuzione di 5TH WAVE , ENDLESS oltre oceano , una grandissima possibilita' per arrivare a piu' gente possibile !! Per il resto vi invito tutti ad andare sul nostro sito www.diseasemetal.it dove potrete scaricare grutuitamente due brani dal nuovo disco , tutti i nostri demos e persino un video live del concerto che abbiamo fatto lo scorso anno a Roma in apertura ai Necrodeath . Inoltre sul www.myspace.com/metaldisease potete ascoltare 4 brani del disco e leggere tutte le cazzate che scriviamo ... Provate a dare un ascolto alla nostra proposta , fregatevene di etichettare cio' che ascoltate e GODETEVI la musica nella sua essenza comunicativa ed emozionale !! SUPPORTATE IL VERO UNDERGROUND !!!
Un saluto a tutti e grazie a te e a HEAVY-METAL.IT di averci dato la parola !